sabato 14 gennaio 2012

Addio mia concubina


... se fanciulla io sarò ...
“ADDIO MIACONCUBINA”, un'opera magistrale

Il regista cinese Chen Kaige con il film “Addio mia Concubina” realizza un'importanteopera artistica grazie alla sua capacità di appropriarsi di una sintassi cinematograficacon cui crea un vocabolario iconografico proprio. Il film può considerarsi unsignificativo documento cinematografico, per lo stile, la struttura, ilmontaggio delle immagini, i valori culturali relativi alla cultura cinese cheil film media. Chen Kaige usa come soggetto culturale il melodramma, elementoculturale distintivo della cultura cinese. La compagnia teatrale dell'opera diPechino è stata nei secoli elemento d'identità culturale importante per ilpopolo cinese. Interessante è nel film, il mettere in evidenza da parte delregista, che la rappresentazione teatrale del melodramma non subiva nel tempoalcun cambiamento. E a tale proposito, il regista contrappone, in parallelo, ildelicato aspetto dell'evoluzione culturale e sociale avvenuta tra il 1920 ed il1970 in Cina, mentre la compagnia teatrale di Pechino si proponeva sempre ecostantemente come soggetto artistico, con le stesse opere melodrammatiche,senza cambiare neanche un gesto, una mimica del viso, un suono. Per la varietàdegli intrecci scenici, il film presenta nella sua struttura una narrazione edun montaggio complessi. Il nucleo centrale del racconto è costituito perl'appunto dall'opera cinese “ Addio mia Concubina”, scritta nei primi anni delnovecento dal drammaturgo cinese Mai Lanfang. L'opera in questo contestorappresenta l'elemento unificante tra gli attori che la interpretano ed ilcontesto sociale di cui fanno parte. Essere attore della compagnia dell'operadi Pechino, vuol dire essere investiti da un ruolo che caratterizza in mododeterminate l'identità degli stessi attori. La loro identità di personecombacia con quella dei personaggi che interpretano nelle rappresentazioniteatrali. Basta soffermarsi sui costumi che gli attori indossano perinterpretare i ruoli nel melodramma. I loro colori simboleggiano l'autorità delruolo. Dal giallo al rosso, al violetto, al rosa, al verde chiaro e scarlatto.Anche le maschere, dipinte sui visi, forniscono l'informazione necessaria perdecifrare l'enigma della distribuzione dei ruoli, nonché il ritratto morale delpersonaggio. Rappresentare un'opera teatrale, per il teatro di Pechinosignificava e significa a tutt'oggi rappresentare uno spazio ed un tempoimmutabili, cristallizzati, a cui veniva attribuita una simbologia che molto siavvicinava ad un senso di sacralità inviolabile, senza possibilità dicambiamento. Nel film, il melodramma, nella sua rappresentatività, è immersoappunto nella sua forma di sacralità intoccabile, e vive la sua storia inparallelo all'evoluzione degli eventi sociali che si dipanano nella Cina diquegli anni. La storia rappresenta, nella sua lunga evoluzione che lega ilmontaggio filmico, significati valoriali, comportamenti legati ad unaeducazione rigida ed indiscussa, legami relazionali forti e passionali, modi divivere un tempo ed uno spazio in contraddizione con ciò che si è e ciò che sidovrebbe essere. In effetti, ciò che rende il film fruibile allo spettatore,nonostante la complessità della sua forma narrativa, è la relazione fra le sueparti rispettosa di regole organizzative precise, coese fra loro. L'immagine,le emozioni rappresentate, sia esplicite che implicite, il colore, il suono, ilcampo come spazio visibile all'interno dell'inquadratura, la storia che prendeforma grazie al sapiente intreccio delle parti che costituisce il sistemaformale, connotano l'effetto di senso dell'opera del regista. Sin dal suoinizio, il film ci pone di fronte a situazioni emotive, che coinvolgonodecisamente lo spettatore. Il piccolo Douzi viene affidato dalla madre, unaprostituta, alla prestigiosa scuola di teatro dell'opera di Pechino, dopoavergli amputato un dito che il piccolo aveva in più dalla nascita. La scuola,racchiusa nel suo spazio nel suo tempo, ancorata a rigidissime regole diformazione, rappresenta per i futuri giovanissimi attori il luogo di vita, doveapprendono a forgiare la loro personalità, a rinunciare ai propri bisogni, adaccettare solo chi sono e a rinunciare a cosa vorrebbero essere. E come inmolti casi, le angherie si sopportano meglio in due, Douzi si lega in manieramorbosa a Shitou, con il quale fa coppia fissa nell'apprendere a recitarel'opera” Addio mia Concubina”, in cui Douzi è Chen Dieyi, la concubina, parteche gli si confà per il suo aspetto femmineo innato, (cui si converte anchepsicologicamente dopo costrizioni violente!!) e Shitou è Duan Xiaolou. Il re,che la concubina amerà fino alla morte. Intorno alla rappresentazione diquest'opera che si perpetuerà per ben 30 anni, immutata nella sua formarecitativa a carattere rigido, ruotano le storie di vita dei personaggi delfilm, e la stessa vita sociale e politica del paese. L'autorità del maestro diteatro Guan, rappresenta per i futuri attori l'autorevolezza, un riferimento disicurezza emotiva. L'affermazione dei due “amici” d'arte e di vita, Douzi eShitou, come attori degni di acclamazione, non li sottrae, in ogni caso, alpatteggiamento con una realtà che impera fuori dal loro ambiente del teatro.Vedi l'incontro di Shitou con una splendida prostituta, Juxian, con la quale sisposa, provocando la tumultuosa gelosia di Douzi. Intanto la Cina subiscel'invasione giapponese, cui fa seguito la scalata al potere del partito comunistacinese. La Cina vive anni d’inesorabile cambiamento politico! L'accusa perDouzi di aver collaborato con i giapponesi per salvare l'amico amato Shitou,incrina in maniera irreparabile i rapporti fra i due amici particolari. Per dipiù Juxian perde il suo bambino, perché travolta dalla folla durante scontripolitici. Inoltre Douzi dimostra una fragilità caratteriale non controllabilecon la sua dedizione all'oppio, che lo distruggerà in maniera irreversibile.Infine anche il teatro viene politicizzato, rielaborato nella sua strutturaimmobile, dagli eventi di forte cambiamento di politica interna. E la coscienzadegli attori, anch'essa subisce sconvolgimenti nei riferimenti valoriali.Shitou rinnega l'amore per Juxian , che si suicida. Durante l'ultimarappresentazione del melodramma “Addio mia Concubina”, nel 1977, nella coscienzadei due attori-amici, la percezione del cambiamento è forte. Gli animi sonostati inesorabilmente scossi dagli eventi luttuosi accaduti, ma la concubinaprofessa fino all'ultimo l'amore per il suo re, e si uccide realmente alla finedella rappresentazione. Rosalinda
Gaudiano

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